Valentino Rossi e Ducati GP12, cronaca di un matrimionio complicato

Valentino Rossi prima della gara a Jerez

Dopo Jerez sembra che la Ducati abbia fatto un passo indietro, Hayden ce la mette tutta ma gli evidenti problemi di tenuta della GP12 non gli consentono di mantenere la terza posizione, per Rossi invece gara quasi anonima, che termina con un 9° posto che lascia troppo amaro in bocca.

Lo scorso anno ci si aspettava una stagione difficile, ma c’era almeno la speranza di vedere i progressi nel 2012, ora siamo nel 2012, e questi progressi non sembrano esserci stati.

Di chi è la colpa?
Facile puntare il dito, qualcuno direbbe che è colpa di Rossi, qualcun altro della Ducati, non ci sono ulteriori capri espiatori. Ma come si fa a discutere un pilota 9 volte campione del Mondo? Non si può, semplice. Quindi la colpa sarebbe della GP12, una moto forse troppo selvaggia per essere addomesticata facilmente, soprattutto da chi ha passato anni a mettere a punto le moto che oggi sono le migliori in gara.

Stagione già da buttare?
No, perchè buttare via l’acqua col bambino? Non si fa mai. Semmai la Ducati dovrà continuare quel lavoro che sta facendo con i piloti, cercando di volta in volta di mettere a punto o di risolvere quel tanto che basta a far fare un piccolo miglioramento alla moto. Non serve rifare tutto da capo per l’ennesima volta, ora il campionato è in corso, bisogna far andar bene quello che c’è, altrimenti sarà un’altra annata nera.

Quando vedremo Rossi fare il Rossi anche sulla Ducati?
Forse bisognerà aspettare ancora 3-4 gran premi, affinchè tutti i problemi possibili emergano e si trovino (e si provino) anche le alternative. Rossi non vorrà di certo buttare via due anni così, ma c’è anche da dire che sarebbe sciocco rischiare più del dovuto e soprattutto rischiare, in uno sport come il motociclismo, quando non si è sicuri del feeling che si ha con il proprio mezzo.

Quindi che stagione ci dovremo aspettare?
Probabilmente una stagione con alti e bassi per la prima parte e presumibilmente con un graduale incremento delle prestazioni nella seconda parte. Il fatto che Stoner e Lorenzo si stiano disputando così bene la leadership non può che fare il gioco della Ducati, perchè sarà più facile rimanere a ridosso del gruppo che non se ci fosse già oggi un candidato inattaccabile che fu lo scorso anno con Stoner.

Il futuro? Rossi ancora in Ducati o da qualche altra parte?
Rossi non è un pilota qualunque, potrebbe andare ovunque ma è un ragazzo che a 33 anni deve fare delle scelte un po’ obbligate. Se non sentirà per nulla il feeling con la moto è plausibile che lasci la Ducati, ma “precisino” come è (e lo dimostra il suo curriculum), non accetterà facilmente di aver buttato via due anni a vuoto, quindi è ipotizzabile che quest’anno sia il preludio al boom in Ducati, forse la prossima stagione, se pilota e team valuteranno di averne le possibilità. In sostanza, se Rossi ha davanti a se ancora 3-4 anni di MotoGP, è troppo poco per ricominciare da zero con una moto da costruire ex-novo, quindi o la Ducati lo metterà in condizioni di competere ad alti livelli (e allora potrebbero rinnovare il sodalizio), oppure dovrà trovare subito una nuova (e competitiva) sistemazione. Da escludere l’ipotesi ventilata di un Team Valentino Rossi, sarebbe un progetto troppo rischioso anche per il pesarese.

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