Valentino Rossi in Yamaha, ora è ufficiale, due anni in MotoGP e poi SBK

Si riprenderà da qui? Valentino Rossi e Jorge Lorenzo a braccetto con la Yamaha

Comunicati incrociati da Borgo Panigale (Ducati) a Gerno di Lesmo (Yamaha), Valentino Rossi a fine stagione lascerà la Ducati per tornare sulla moto di Iwata, con la quale ha vinto 46 Gran Premi e 4 titoli del Motomondiale.

L’ufficialità è stata anticipata di una settimana rispetto a quanto previsto a causa dell’ormai nota fuga di notizie che dava per certo il ritorno del pesarese alla sua vecchia squadra.

Con Valentino Rossi tornerà alla Yamaha anche Jeremy Burgess, che con il pilota italiano ormai è legato a doppio filo.

Si conclude così la telenovela che ha elettrizzato questa prima parte di stagione 2012, con il toto-piloti che ora si concentrerà solo sulla Ducati per scoprire chi sarà il compagno di Nicky Hayden.

Sembra infatti che tra Dovizioso e la Ducati si sia inserita nientemeno che la Honda, pronta a dare al pilota del team Tech3 una moto ufficiale in seno al team Gresini, ma le probabilità che Dovizioso passi sulla moto di Rossi sono altissime, e lo si da quasi per certo sulla rossa.

La separazione tra Rossi e la Ducati lascia aperta comunque una ferita nell’animo dei tifosi italiani che hanno visto sfumare il “matrimonio del secolo”. I motivi che hanno portato a questa rottura sono da trovare, probabilmente, nella rigidità della casa di Borgo Panigale ad accettare le numerose (e talvolta sostanziali) modifiche che il team di Rossi ha chiesto in quest’ultimo anno e mezzo.

Potremmo dire che il team Ducati ha accolto sempre con estrema difficoltà le richieste tecniche di Valentino, spesso non riuscendole a soddisfare e nel complesso allungando comunque troppo i tempi per poter pensare di essere competitivi, una sorta di ostracismo insomma, che ha portato il team ed il pilota a lavorare con poca serenità e scarsi risultati.

Il nocciolo della questione è che la Ducati per vincere con Valentino Rossi avrebbe dovuto essere gradualmente riprogettata e ricostruita, cosa che forse non è andata a braccetto con l’idea della Ducati stessa, che probabilmente riteneva di aver solo bisogno di un pilota capace di vincere, ma i risultati in pista sono sotto gli occhi di tutti, la rossa oggi non è minimamente competitiva al cospetto di Honda e Yamaha, nonostante disponga del motore più potente (e più veloce) della MotoGP.

Questo ha portato la Ducati ad accettare già a metà campionato la scelta di Rossi, ma al tempo stesso ha indotto i vertici della società a valutare l’idea di un team satellite nel quale far correre dei piloti in grado di lavorare sulla messa a punto della moto per velocizzare i tempi di sviluppo.

Il team Junior Ducati potrebbe vedere la luce già dal 2013 ed i piloti in lizza per occuparne i posti disponibili sono ormai noti, si parla di Andrea Iannone (Speed Master), pilota italiano che in Moto2 sta facendo grandi cose, e di Scott Redding, il pazzo pilota del team belga Marc VDS Racing che ha più volte dimostrato di essere una furia in pista (anche troppo).

Nelle ultime ore è tuttavia uscito dal cilindo il nome di Cal Crutchlow, ma è tutto da valutare se si tratti di un’idea per il team satellite o quello ufficiale.

Valentino Rossi quindi in Yamaha, con un contratto di due anni, durante i quali avrà la possibilità di dimostrare al mondo che il problema non era lui ma la moto. La Yamaha ha inoltre proposto a Rossi un’opzione sugli anni successivi, infatti il pilota di Tavullia sarà messo in condizioni di testare e praticamente di realizzare la nuova moto con la quale il team giapponese nel 2015 tornerà in Superbike.

Ed in Superbike ci potrebbe essere ovviamente Valentino Rossi, che andrebbe in cerca della quaterna record, cioè della vittoria dei 4 titoli mondiali di motociclismo più importanti: 125, 250, MotoGP e Superbike appunto, un record attualmente vacante.

Chiuso il capitolo contratti comunque ora si ritorna a pensare alla stagione in corso, dove il futuro nuovo compagno (ad attuale ex compagno) di Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, sta conducendo la sua battaglia verso il suo secondo titolo iridato, inseguito da Casey Stoner e Dani Pedrosa.

Nel week end del 19 agosto la MotoGP sarà negli USA, ad Indianapolis, per iniziare la seconda parte della stagione.

Fabio Gentile

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