Il circuito di Phillip Island regala sempre grandi emozioni. Etichettata come una delle piste più intriganti e belle dell’intero motomondiale, possiede un fascino particolare con una cornice altrettando panoramica. Curve veloci a destra e sinistra, poi il rettilineo fino alla discesa giù per il mare, sulla scogliera australiana.
I presupposti parlavano già di una gara fondamentale per il Gran Premio della MotoGP, ma quello che ci si aspettava è la solita conclusione avventata ai primi giri, oppure una lotta da batticuore appena prima dell’arrivo. Quello che difficilmente si poteva prevedere è il netto protagonismo di tutti i piloti al vertice. Un testa a testa fino all’ultimo respiro, una guerra alimentata da cinque piloti per sole due bandiere nazionali: Italia vs Spagna. Stavolta Valentino Rossi non era affatto da solo, anzi ha impugnato l’aiuto di Andrea Iannone che con una Ducati in ottima forma, è riuscito ad avere la meglio persino su di lui. Questo dal punto di vita patriottico e nazionale, se invece volgiamo uno sguardo al titolo da campione del mondo, rimanere fuori dal podio per il nove volte campione del mondo, non è stato di certo un gran risultato. E’ andata sicuramente meglio a Jorge Lorenzo con la seconda posizione, afferrando qualche punto da portare a casa, cercando di accorciare quelle distanze che ci lasciano ancora una volta con il fiato sospeso, sul filo del rasoio.
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