Un giovedì più particolare del solito quello di Valencia. La tensione è palpabile e per evitare qualsiasi sorta di problema Dorna ha invitato tutti a mantenere un atteggiamento il più rilassato e pacato possibile. Anche per questo la conferenza stampa inaugurale dell’ultimo round stagionale è stata strutturata in maniera differente. Jorge Lorenzo, Valentino Rossi, Marc Marquez e Dani Pedrosa hanno affrontato la stampa in quest’ordine ed individualmente.
La giornata mediatica apre i battenti nel hospitality Yamaha con il numero 99:
“Rispetto la decisione del TAS. Arrivo qui con l’attenzione già diretta al weekend di gara. Chiedo scusa per il gesto del pollice verso sul podio di Sepang, non è stato sportivo ma soprattutto è di cattivo esempio per chi ci guarda, soprattutto per i giovani che ci osservano. Sono contento di essere qui e di avere la possibilità di lottare per il mondiale, sono un ragazzo fortunato per ciò che faccio nella vita. A prescindere da quale sia la decisione riguardo la sanzione di Valentino, la mia maniera di affrontare la gara non cambierà. Ho uno stile di guida che cambia poco e do il massimo da inizio a fine gara, questa solitamente è la mia strategia. Proverò a fare la stessa cosa domenica. Il comportamento delle Honda sarà decisivo. In ogni ‘matrimonio’ ci sono momenti di disaccordo, io e Valentino formiamo una delle migliori squadre possibili per Yamaha. Non ci saranno muri nel box, non sono mai stato a favore di questa cosa. Yamaha si è sempre comportata bene con me e sono contento di stare con una Casa così seria e professionale. Il video che abbiamo girato per promozionare il GP di Valencia parla chiaro: a prescindere da quali siano i nostri colori, il rispetto nei confronti di atleti che mettono in gioco la propria vita deve essere massimo. Spero che le diverse tifoserie lo capiscano! Ho sempre avuto la possibilità di realizzare i miei sogni, tutto ciò che verrà d’ora in poi sarà per me un regalo, sudato, ma pur sempre un regalo! Rispetto molto l’opinione di Ezpeleta e della FIM, è soprattutto grazie a loro se questo mondiale esiste. Ci hanno consigliato di essere il più corretti possibile, fuori e dentro la pista.”
Qualche minuto di sosta e tutte le attenzioni sono passate al 46:
“Sfortunatamente dovremo partire dal fondo della griglia, sarà dura sotto diversi punti di vista ma daremo il massimo per fare un buon lavoro nel corso del weekend ed essere pronti per domenica. Quando parti ultimo è difficile pensare ad una strategia, la gara sarà molto lunga (30 giri) e sarà importante lavorare bene sin da subito. La rimonta dipenderà da me, ognuno vorrà fare la propria gara. Manterremo un programma di lavoro standard nel corso del weekend anche se partiremo ultimi. Non è la mia pista preferita, ma l’anno scorso ho fatto segnare la pole position e sono arrivato secondo in gara. Molte persone si sono espresse rispetto a ciò che è accaduto a Sepang ma so bene cos’è successo in gara e per questo ho fatto ricorso al TAS che ha respinto la mia richiesta ma non si è ancora espressa rispetto all’incidente. Posso dire di essere pentito di aver fatto una traiettoria troppo larga ma per il resto mantengo la mia opinione. Credo e spero che tutto torni alla normalità e che questo gran premio si svolga senza grossi problemi per quanto riguarda l’approccio delle diverse tifoserie. Sono contento dell’appoggio dimostratomi in queste settimane. Per quanto riguarda il futuro, qualsiasi cosa accada, correrò anche nel 2016 per Yamaha.”
Cambia la location per il secondo round di domande. È nel hospitality Honda che il numero 93 parla ai microfoni dei giornalisti:
“Sono state le due settimane più difficili della mia vita. Volevo dimenticare tutto e concentrarmi su questo weekend ma sono successe tante cose e non ho potuto prepararmi normalmente. Adesso però sono qui, con il mio team che è per me una seconda famiglia, e spero di ottenere un buon risultato. Quando ero piccolo venivo in circuito per godermi le gare di moto e prego i tifosi di divertirsi, a prescindere da quali siano le loro preferenze. La mia opinione su ciò che è accaduto a Sepang resta la stessa, mi dispiace solo di non aver portato a casa il risultato che io ed il team meritavamo. Ogni anno imparo qualcosa dai miei errori e questo non fa eccezione. Ho ascoltato e letto diversi commenti ma io faccio il mio lavoro e la mia mentalità ed il modo in cui mi rapporto con le gare non sono cambiati. Capisco il punto di vista di Valentino, che sta lottando per il mondiale con Jorge, e io non voglio mettermi in mezzo ma è chiaro che ognuno farà la propria gara. Spero prima o poi di riuscire a parlare con entrambi.”
Ultimo nel palinsesto di giornata il numero 26:
“E’ vero che la mia vittoria a Sepang è passata in secondo piano ma non corro per la visibilità e le mie emozioni sono state le stesse che ho provato in altre occasioni in cui ho vinto. Mi concentrerò sulla mia gara, l’ultima della stagione, per portare un buon risultato al team ed arrivare pronto ai test di lunedì. La gara sarà lunga e faticosa a livello fisico ma l’appoggio dei tifosi darà una motivazione extra. È una pista che mi piace molto ma dovremo lavorare bene sin da subito, migliorando sessione dopo sessione. Le previsioni meteo sono positive, con temperature più alte abbiamo un feeling migliore. Sono contento per la mia situazione generale, sono uscito da un periodo difficile a livello fisico.”