Nelle scommesse sulla MotoGP una quota non è un numero casuale: è il “prezzo” di una probabilità stimata, a cui viene aggiunto un margine che remunera il bookmaker. In termini tecnici, la somma delle probabilità implicite dei possibili esiti supera sempre il 100%: l’eccedenza è l’overround (o vig), cioè il margine della lavagna. Su un mercato di esito gara, ad esempio, la somma può attestarsi al 104–108%: quel 4–8% è il guadagno teorico del banco a parità di scelte. Capire questo punto è cruciale per leggere correttamente qualsiasi movimento di quota.
La prima quota di un Gran Premio nasce in settimana da un modello che combina:
Sotto il cofano, i team di trading usano approcci bayesiani e simulazioni Monte Carlo per trasformare i dati in distribuzioni di probabilità sull’esito: vittoria, podio, top-5, testa a testa, punti campionato, ecc. Le simulazioni partono da parametri osservati (passo gara, degrado gomme, posizione in griglia) e fanno “girare” decine o centinaia di migliaia di gare virtuali, restituendo una probabilità media per ogni evento. A quel punto la probabilità viene convertita in quota (1/probabilità) e “sporcata” dal margine.
In MotoGP il sabato è determinante. Il format Q1/Q2 e la gestione della gomma sul giro secco rendono la qualifica un indicatore primario: partire davanti diminuisce il rischio di contatti e di tempo perso nel traffico, e aumenta la probabilità di inserimento nel gruppo di testa. La Sprint, corsa breve con punteggio ridotto, offre poi un’anteprima del ritmo in condizioni di gara. Tuttavia non è un proxy perfetto: su 10–12 giri si possono sostenere strategie e pressioni sulle gomme diverse rispetto alla domenica, quindi i trader pesano l’informazione della Sprint senza “sovra-adattarsi”.
Durante il weekend, i provider di dati in tempo reale alimentano i modelli con feed ad alta frequenza: tempi sul giro, settori, penalità, track limits, cadute, bandiere, condizioni della pista. Gli algoritmi aggiornano le probabilità e, quando l’informazione è dirompente (caduta di un favorito, meteo che cambia, Safety Car virtuale nella MotoE che modifica il programma, comunicazioni direzione gara), i desk sospendono il mercato per qualche secondo, ricalcolano e riaprono con prezzi nuovi.
La MotoGP ha peculiarità che impattano in modo brusco il pricing:
Oltre all’informazione “oggettiva”, la quota reagisce ai flussi di scommessa. Se su un pilota entrano molte puntate, il bookmaker accorcia la sua quota per contenere la liability (l’esposizione) e, simmetricamente, allunga gli avversari per attirare denaro dalla parte opposta. È la logica del book balancing. Nei mercati più competitivi, la lavagna è spesso “disomogenea”: si carica più margine sui longshot (piloti poco probabili ma appetibili) rispetto ai favoriti — è il cosiddetto favourite–longshot bias.
Per chi analizza i mercati, la metrica di riferimento è la Closing Line Value (CLV): se si ottiene sistematicamente una quota migliore di quella di chiusura, significa che la propria stima ha anticipato il movimento del mercato. La CLV non garantisce profitti a breve, ma nel lungo periodo è un indicatore solido di vantaggio informativo.
Prendiamo un operatore noto come Betsson. In un weekend tipo, l’apertura dei mercati avviene con una prima stima modellistica su esito Sprint, esito gara e outright stagionali. All’avvicinarsi delle sessioni, i limiti sono inizialmente moderati e il margine leggermente più alto per coprire l’incertezza pre-dati.
Dopo la qualifica e la Sprint, Betsson (come gli altri operatori strutturati) ricalibra i parametri con i nuovi segnali: posizione in griglia, passo su run lunghi, eventuali penalità. In live-trading, gli algoritmi reagiscono a ogni intermedio significativo: un T2 viola del leader può far scendere di pochi punti base la quota in-play; una caduta o una bandiera che annuncia condizioni miste fa scattare la sospensione e il ri-pricing.
In tutto questo, il team di risk management monitora i flussi: se un pilota localmente “diventa popolare” tra gli scommettitori, la quota si stringe per limitare l’esposizione e si riequilibrano gli altri mercati correlati (podio, testa a testa, punti).
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