Lo scorso week end si sarebbe dovuto correre il GP del Giappone, ma l’impossibilità di raggiungere il circuito di Motegi ha creato l’occasione per Simone Corsi di festeggiare il suo compleanno nella sua Roma e ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere sulla gara di Losail e sulle sue aspettative per Jerez.
Simone, innanzitutto buon compleanno.
Hai rischiato di dover festeggiare lontano da casa ed invece il vulcano islandese ti ha “dato una mano”.
Già, la gara del Qatar è stata una bella sorpresa. Da 28° a 8°: cosa è successo?
Molto semplicemente è successo che sto prendendo confidenza con la moto. Il team ha fatto un lavoro eccellente sia dopo i test di Jerez sia nei due giorni di prove e già al via sono riuscito a guadagnare posizioni importanti. Mi sono attaccato al trenino di Mattia (Pasini, ndr) e Luthi e abbiamo girato sui tempi dei primi, anche se ormai avevamo già accumulato troppo ritardo per riuscire a ricucire. La moto che mi hanno messo in mano andava molto bene e così sono riuscito a concentrarmi sulla guida anche se sento che non siamo ancora vicini al limite.
Tu vieni dalla 125, come ti trovi con questa nuova Moto2?
Prossima tappa: Jerez. Qui hai già girato nei test, cosa ti aspetti dalla gara?
I test non sono stati soddisfacenti ma sono passati due mesi, nei quali i tecnici hanno lavorato pesantemente. La moto è molto diversa rispetto alle prime volte che siamo venuti in Andalusia e possiamo affrontare la gara con serenità. Si è visto che in Qatar ho girato con gli stessi tempi dei primi, quindi occorrerà prestare particolare attenzione alle qualifiche, siamo in 40, tutti con lo stesso motore, tutti con tempi molto livellati: partire davanti è fondamentale per riuscire a fare un buon risultato.
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