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Dream team Yamaha, nessun muro tra Rossi e Lorenzo

Il numero 99 della MotoGP Jorge Lorenzo è alle prese, ancora una volta, con una promettente ma allo stesso tempo complicata stagione, la sesta in Yamaha, e la quarta insieme a Valentino Rossi, due piloti che dopo la separazione sono tornati insieme per fare squadra, senza più muri.

Due sono state le gare disputatesi fino ad ora, una vittoria ed un terzo posto i risultati raggiunti dallo spagnolo. Matematicamente parlando, 41 sono i punti ottenuti fino ad ora dal campione del mondo, proprio quest’ultimi gli permettono di sistemarsi, per il momento, primo in classifica, a pari merito col connazionale Marquez.

Le due gare in questione sono quelle del Qatar e di Austin. Nel primo GP, Lorenzo ha avuto un weekend quasi perfetto, ottenendo pole position e vittoria. La seconda, affrontata per la prima volta dai piloti del motomondiale, è stata tutta in salita ma i 16 punti portati a casa sono, in questo momento del campionato, più che soddisfacenti, anche perché mandano il maiorchino a quota cento podi.

La prossima tappa sarà Jerez, circuito nel quale, durante l’inverno, si ha avuto modo di girare, e bene. Qui le Yamaha sono molto competitive, come lo stesso Lorenzo dichiara e come i test hanno potuto dimostrare.

Certamente il prosieguo della stagione non si preannuncia semplice, alcuni circuiti saranno favorevoli, in altri bisognerà correre ai ripari. Il presentimento, comunque, è che avremo modo di vivere una stagione emozionante.

Attualmente nel box Yamaha il lavoro si svolge in un ambiente cordiale ed il rapporto tra Lorenzo ed il team mate Valentino Rossi sembra essere sereno, inoltre, a differenza del passato, ora nessun muro attraversa il box. Certamente questo è un bene per la squadra.

La coppia formata dai due piloti Yamaha passerà sicuramente alla storia come una tra le più competitive mai viste nel motomondiale.

Il magico duo ha avuto modo di mostrarsi al mondo insieme, per la prima volta, nel 2008.
Lorenzo arrivava dalla classe intermedia e Rossi aveva la necessità di riconfermarsi, dopo quelli che erano stati sicuramente due anni difficili.
Esigenze tecniche hanno fatto sì che il box venisse diviso in due parti, in una Lorenzo che correva con le Michelin e dall’altra Rossi con le Bridgestone. I due costruttori volevano categoricamente un muro a dividere il box, in modo da non svelare all’altro i propri segreti.

Ordini dall’alto a parte, il campionato inizia ed il rookie spagnolo centra al primo colpo pole position e podio, mantenendo questa costanza per ben tre GP, riuscendo addirittura a vincere nella terza gara stagionale. E’ stato l’anno della riconquista del titolo iridato da parte di Rossi e del quarto posto in classifica di Lorenzo che, nonostante un numero eccessivo di cadute e conseguenti infortuni, diventa rookie dell’anno.

Nel 2009 tutti corrono con gli stessi pneumatici, quelli della Bridgestone, Rossi e Lorenzo sono ancora lì, e il muro anche. Già, perché sembra che, se una cosa sia riuscita a portare bene l’anno precedente, non debba essere cambiata. Ciò nonostante questa decisone non pare ben accolta da entrambe le parti. Ognuno, però, ha libero accesso ai dati dell’altro.

Questo è stato sicuramente l’anno dei grandi scontri, non solo a voce, ma anche e soprattutto in pista, per molto tempo ancora ricorderemo il serratissimo duello svoltosi negli ultimi giri della gara in Catalogna, con la conseguente vittoria del numero 46, che a fine anno porta a casa il secondo titolo consecutivo.

L’anno successivo sarà quello della conquista del primo titolo mondiale in MotoGP da parte di Lorenzo. Questa volta i due piloti sono impegnati individualmente nello sviluppo della moto, infatti lo scambio di dati tra i due viene definitivamente interrotto. Il campionato inizia subito con un forte testa a testa nelle prime gare (una vittoria per l’italiano e due per lo spagnolo). Al Mugello Rossi cade durante una sessione di prove e si provoca un infortunio alla gamba che non gli permetterà di disputare le successive quattro gare. Proprio questa è stata l’occasione in cui Lorenzo ha messo in atto un bel gesto di solidarietà, anche se molto discusso, indossando l’inconfondibile maglietta gialla VR46 sul podio. A Laguna Seca il nove volte campione del mondo torna in scena esordendo con un terzo posto ed ottenendo un’altra vittoria da qui a fine anno. L’aria non sembra delle migliori e, al momento del rinnovo contrattuale, viene chiesto alla Yamaha di scegliere tra i due piloti, il team non ci sta e così Rossi, dopo sette anni all’interno della scuderia giapponese, decide d’intraprendere un’altra strada e di accontentare i tanti tifosi del motociclismo italiano, inizia il binomio Rossi-Ducati.

Probabilmente è stato proprio questo il periodo in cui la relazione tra i due campioni ha preso una piega migliore. Lo stesso Rossi più volte dichiarerà che, nel difficilissimo periodo in cui si è vestito di rosso, uno dei pochi ad averlo rispettato, senza infierire maggiormente su dei già evidenti problemi, sia stato proprio il suo ex compagno di squadra.

Oggi che il Dottore è tornato in quella che è stata per tanto tempo la sua casa, la comunicazione tra i due sembra decisamente migliorata, come lo stesso Lorenzo dichiara: “Al momento stiamo andando d’accordo su quasi tutto quando parliamo della moto. Abbiamo uno stile di guida molto simile, siamo entrambi piloti molto sensibili che capiscono quasi tutto quello che può trasmettere la moto. Ciò è positivo per l’evoluzione della M1, tutti e due sappiamo qual è la strada. Questa comunicazione tra noi, che prima non esisteva e ora esiste, fa molto bene alla squadra”.

Erica Rossi
@erimoonwalker99

Redazione

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