Sembra semplice, ma la vita dei piloti è messa continuamente a dura prova, tra fans e paparazzi che minano la loro privacy, insieme a duri allenamenti e spostamenti costanti.
In origine i riders utilizzavano camper con il minimo indispensabile che gli permettevano di dormire e spostarsi con facilità. A trasformare il loro status di nomadi in giro per il mondo, è arrivato da non troppi anni il cosìddetto Motor-Home. La casa a due ruote, non è più un rifugio improvvisato, ma è diventata una vera e propria lussuosa sistemazione, dove i piloti possono sentirsi come a casa. Il primo fu Kenny Roberts agli inizi degli anni ’80, seguito a ruota dai colleghi, fino a monopolizzare l’intero parco confinante con i boxe.
Un luogo off-limits per chiunque, tranne che per i pochi addetti ai lavori e agli amici di turno. Un villaggio a motore per una vita parallela, dove non possono mancare i comfort indispensabili e lussuose chicche, che coccolano gli sportivi. Tutte dotate ampiamente di Playstation e consolle di ultime generazioni, con wi-fi, tv con schermi a plasma e sala cinema con impianti audio che sfiorano la realtà, come quella di Andrea Iannone. 85 metri quadri per il Motor-Home di Valentino Rossi, con 400 cavalli e un serbatoio da 800 litri che segna il pieno con 1000 euro di gasolio.
E poi c’è l’ultima trovata dei fratelli Nieto che affittano lussuose stanze per un totale di 16 camere, alla modica cifra di 2000 euro a Gran Premio, tra i clienti Marc e Alex Marquez, Alvaro Bautista, Romano Fenati e Niccolò Antonelli.
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