E’ semplice delineare il periodo nero di qualsiasi pilota o sportivo sulla cresta dell’onda. Il tifoso così come il marketing delle notizie, è spesso in grado di fiutare i flop consecutivi degli eroi sulle due ruote.
Dapprima era la volta di Jorge Lorenzo, facile preda visti i risultati deludenti della scorsa stagione. Un bersaglio scontato, ideale per la macchina agguerrita della polemica, che non si lascia sfuggire ogni spiraglio distruttivo, capace di mettere in k.o. anche il personaggio più stabile e consapevole del proprio talento. Accanto al disastro epocale, c’è il rovescio della medaglia. Bastano davvero poche mosse ad azzittire il grande eco, per lasciare spazio agli elogi più ammalianti e determinanti del secolo corrente. Una lotta azzardata, ma vinta in pieno dal pilota maiorchino, che non solo è stato in grado di resuscitare le opinioni sul proprio conto, ma con la vittoria portata a casa nel Gran Premio della Catalunya, ha persino riaperto il sogno di tornare ad assaporare la sensazione di essere possibile campione del mondo. Il tutto a discapito silenzioso di Valentino Rossi, troppo spesso alle prese con inseguimenti vani. Il duro passaggio del testimone è pero’ toccato a Marc Marquez, che con l’ennesima caduta fa bene a rinchiudersi nel silenzio del proprio casco.