Jorge Lorenzo in pista con la monoposto di F1: “Un sogno divenuto realtà”

Giovedì 6 ottobre Jorge Lorenzo ha potuto realizzare uno dei suoi più grandi desideri: provare una F1. Con la collaborazione di Monster, sponsor sia di Mercedes che di Yamaha, il 5 volte campione del mondo ha guidato sul tracciato di Silverstone la W05 laureatasi campione del mondo nel 2014 insieme a Lewis Hamilton.

Il passaggio dalle due ruote della MotoGP alle quattro della monoposto non è stato immediato: nei giorni precedenti infatti Jorge ha lavorato con gli ingegneri Mercedes e ha guidato una F2, provando poi anche un simulatore. Una fase di adattamento puntigliosa e graduale dunque. A fine giornata Lorenzo è parso davvero soddisfatto:

Innanzitutto devo ringraziare Monster per questa opportunità, è stata una grande esperienza: come un sogno divenuto realtà. Gli scorsi giorni sono stati speciali, ho potuto lavorare al fianco dei migliori ingegneri di questo sport. Ho guidato una F2, ho provato il simulatore e, finalmente, sono salito sulla roba seria. È stata una giornata incredibile e sono molto contento del tempo sul giro nella mia utima uscita. Da quello che mi hanno detto gli ingegneri, i miei tempi sono stati competitivi. La macchina è morbida da guidare, me l’aspettavo più difficile e nervosa ma alla fine è stato tutto perfetto, lo sterzo, il motore, ogni cosa. È abbastanza semplice da guidare e nelle curve è veramente ma veramente veloce e l’aderenza è incredibile. Nel primo giro senti la potenza ma quando ti abitui è come essere su una MotoGP ma in curva sei in un altro mondo, 40 km più veloce. Mi ha anche sorpreso quanto puoi frenare tardi e l’aderenza della monoposto, puoi affrontare le curve rapide con la massima accellerazione. È qualcosa di pazzesco!”

L’ingegnere di pista Richard Lane ha descritto quest’esperienza dalla sua prospettiva: “È stato bello lavorare oggi con Jorge. Dal momento in cui è arrivato è stato pieno di entusiasmo e con una gran voglia di buttarsi. Tra un’uscita e l’altra studiava con attenzione i dati, cercando di trovare le aree in cui migliorare. Si capisce perché sia un più volte campione del mondo su due ruote, il suo interesse ai dettagli ci ha impressionati, ha raccolto informazioni al volante ed è migliorato ad ogni uscita. Lavorare con lui è stata una grande esperienza per noi, e gli auguriamo il meglio per il resto della stagione in MotoGP.”

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