Moto GP 2020: sarà sempre Marquez il favorito?

Mancano pochi mesi ormai all’inizio della stagione 2020 della Moto Gp che prenderà il via l’8 marzo in Qatar. Tante le novità in vista della nuova stagione, a partire dall’assenza di Jorge Lorenzo il cui addio ha causato un effetto domino di fine anno sul mercato piloti. Alex Marquez, che aveva già rinnovato con Marc VDS, esordirà in MotoGP nel team Repsol Honda. Johann Zarco, dopo l’addio a KTM e un finale di campionato con LCR Honda, salirà in sella alla Ducati Desmosedici del team Avintia.

Il Calendario MotoGP 2020 (presto disponibile qui) sarà articolato su 20 Gran Premi, uno un più della stagione appena conclusa. Nuovo il GP Finlandia che si correrà il 12 luglio sul circuito KymiRing. Si parte dal Qatar, come da tradizione e si chiude a Valencia il 15 di novembre. Al Mugello si arriverà il 31 maggio mentre a Misano si correrà dal 13 di settembre.

Nella stagione da poco conclusa, alle squadre era concesso svolgere i test con piloti non contrattualizzati sostituendo un titolare nel caso in cui, ad esempio, il pilota di riferimento fosse infortunato o per altre ragioni, senza essere soggette ad nessuna restrizione. Dal 2020, invece, le squadre potranno sostituire i piloti sotto contratto per una parte o per tutto un test “a condizione che il numero massimo di giorni di test venga rispettato e che il sostituto prenda il posto del pilota sotto contratto, vale a dire che non verrà permesso ad entrambi i piloti di scendere in pista nella stessa occasione” si legge nel comunicato ufficiale.

Chiara dunque la limitazione per le squadre che, non essendoci tra l’altro più la possibilità di svolgere test privati per la categoria MotoGP (consentiti solo ai costruttori che godono di concessioni), dovranno sacrificare un titolare e uno o più giorni di collaudi se vorranno dare la possibilità ad un giovane pilota di provare uno dei prototipi del Mondiale.

Moto GP 2020: Marquez ancora favorito?

Sarà ancora Marc Marquez il pilota da battere nella prossima stagione del Moto GP, stando a quanto riportano i siti specializzati come scommesse.netbet.it. Approfittando della pausa invernale, il Campione del Mondo MotoGP Marc Marquez si è sottoposto a un’operazione per ridurre la frattura alla spalla destra, con l’obiettivo di presentarsi al meglio per il primo test della stagione 2020 a Sepang, in Malesia. Ma la prossima stagione sarà fondamentale anche per un altro motivo: con un ulteriore titolo, infatti, il talento di Cervera andrebbe ad eguagliare Valentino Rossi, a quota nove.

Il suo talento sembra una spanna o due sopra a quello degli altri. Inoltre a 26 anni d’età ha raggiunto una maturità sportiva completa. Sta una lunghezza davanti a tutti. Legge le gare in anticipo e modifica le strategie in un batter d’occhio, quando serve. Sa gestire prove e qualifiche nel modo corretto. In più è perennemente affamato. Di successo. Una forma di droga naturale di cui non può fare a meno. Sul piano agonistico Marc è un cannibale seriale.

Il 2020 sarà un anno cruciale, quindi. Perché il fenomeno potrebbe toccare quota nove  titoli, come Rossi, che da parte sua potrebbe fare un passo indietro. E il campionato potrebbe scoprire l’effettiva portata del fenomeno Quartararo. Velocissimo, giovanissimo (appena 20 anni), quindi promettente, ma ancora a digiuno di vittorie nella massima categoria.

Intanto nei giorni scorsi è andata in scena la prima giornata dei test a Valencia, dove i piloti hanno iniziato a lavorare in vista della stagione 2020. Al termine delle sette ore a disposizione Valentino Rossi ha ottenuto il nono miglior tempo, dopo aver percorso ben 73 giri e aver iniziato a lavorare con il nuovo capotecnico David Munoz. Il Dottore ha fermato il cronometro sull’1’31.012 e paga otto decimi e mezzo dal primo, Fabio Quartararo che con la Yamaha continua a essere il più veloce in pista.

Per consolidare la maneggevolezza, Valentino Rossi e Maverick Vinales hanno testato a Valencia un telaio rivoluzionario, anche se per certi versi simile al precedente. Resta un telaio a doppia trave in alluminio, ma con una costruzione molto diversa intorno alla zona del cannotto di sterzo. L’obiettivo è provare a cambiare la rigidità in quella zona e migliorare il turning. Il Dottore ha avuto troppi problemi di usura al posteriore nel corso dell’ultima stagione MotoGP: raggiungendo gradi di inclinazione inferiori nelle curve potrebbe limare questa pecca. Ma il telaio da solo non può fare miracoli. Sul motore poco o nulla di più si potrà fare da qui a Sepang. Yamaha è riuscita a far guadagnare cavalli al suo quattro cilindri, ma Honda e Ducati non resteranno certo a guardare e il gap resterà sostanziale. Colmare il divario nel giro di alcuni mesi è impensabile.

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