La “malattia” che colpisce tutti i piloti di MotoGP ed SBK: i motivi sono incredibili

Oggi vi parleremo di quella che è una vera e propria malattia che riguarda i piloti della MotoGP e della Superbike. Ecco i dettagli.

Per la MotoGP ed il mondo delle due ruote in generale la settimana che porta al GP di Austin non è stata facile, soprattutto per quanto riguarda due ex piloti italiani della top class. Infatti, Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci sono stati coinvolti in due spaventose cadute, e c’è da dire che entrambi sono stati molto fortunati nell’evitare peggiori conseguenze. Soprattutto il “Dovi” se l’è vista brutta, ed è stato trasportato all’Ospedale Carreggi di Firenze in elisoccorso.

La "malattia" che colpisce tutti i piloti di MotoGP ed SBK: i motivi sono incredibili
MotoGP (ANSA) – Motomondiale.it

Per fortuna, entrambi hanno avuto salva la loro vita, ma hanno riportato gravi fratture, tra cui quella, condivisa, alla clavicola. Loro sono caduti mentre svolgevano un allenamento in motocross, ma in generale, il mondo delle due ruote è molto pericoloso. Nelle prossime righe, vi parleremo di una condizione che attanaglia i piloti di MotoGP e Superbike, e che può causare seri danni.

MotoGP, ecco la sindrome compartimentale

Se siete degli appassionati di MotoGP e Superbike, avrete sicuramente fatto caso ad un curioso quanto fastidioso problema di salute che colpisce spesso i piloti, e che potremmo definire come la malattia dei piloti motociclistici. Stiamo parlando della sindrome compartimentale, che è stata ben descritta sul sito web “Dueruote.it“, che ha spiegato come un gran numero di piloti, nel corso di questi anni, sia stato costretto a sottoporsi ad un intervento chirurgico per guarirne.

Aleix Espargarò ha avuto la sindrome compartimentale
Aleix Espargarò in azione a Portimao (ANSA) – Motomondiale.it

Ma di cosa si tratta con esattezza? Viene definita la malattia dei motociclisti perché colpisce chi, come loro, si occupa di sforzare molto l’avambraccio, cosa che avviene quando ci si appoggia sul manubrio. In generale, si tratta di una condizione neuromuscolare che è rarissima in chi non va in moto, ma tra i piloti è diventata ormai di dominio pubblico.

Le MotoGP di oggi sono molto più veloci di quelle del passato, ma non per questo sono diventate più semplici e morbide da governare. Se possibile, è accaduto l’esatto opposto, e le maggiori prestazioni costringono i piloti a guidarle in maniera ancor più fisica. La sindrome compartimentale causa un forte dolore ed anche gonfiore della parte interessata, e molto spesso, obbliga i piloti ad un intervento, con Aleix Espargarò che ne ha sofferto, così come Marc Marquez e Fabio Quartararo, tutti operati per risolvere la problematica una volta per tutte.

Tale sindrome si va a verificare quando il muscolo diventa ipertrofico, ovvero troppo grande in termini di dimensioni per restare all’interno della fascia che lo circonda. In quel caso, l’apporto vascolare va a ridursi, ed avviene una sofferenza ischemica.

Ciò vuol dire che ai muscoli non arriva una quantità sufficiente di sangue, il che è molto pericoloso, ed è per questo che, una volta scoperta, è bene intervenire subito mediante un’operazione chirurgica. Inoltre, non ci sono possibilità di prevenirla per chi va in moto, dal momento che è un problema strettamente legato all’attività dei piloti, per cui, bisogna solamente essere fortunati e sperare che non compaia.

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