Valentino Rossi e la sua seconda vita in Yamaha

Valentino Rossi torna sulla Yamaha nei test di Valencia

Le due fallimentari stagioni di Valentino Rossi in Ducati sono perfettamente riepilogate dall’esito dell’ultimo Gran Premio del “Dottore” con la rossa a Valencia: decimo posto con l’onta del doppiaggio. Due anni nei quali il pilota di Tavullia ed il suo team non sono mai riusciti a trovare il bandolo della matassa, e nei quali le uniche soddisfazioni sono state rappresentate da un terzo posto nel 2011 e due secondi posti nel 2012. Decisamente troppo poco per un pilota con un palmares di 9 titoli mondiali.

Tanto, troppo si è detto sulle cause di questo flop, tirando in ballo anche questioni personali e dietrologie di vario tipo. Semplicemente, invece, il problema è rappresentato da una moto non competitiva e da un team che, nonostante le indicazioni del pilota, non è riuscito ad apportare le migliorie richieste.

Forse, sostiene qualcuno, Vale non ha sempre rischiato il tutto per tutto, ma non si vede per quale motivo un campione della sua levatura, che non ha certo più nulla da dimostrare, dovesse osare più del lecito per recuperare l’irrecuperabile. Certo, il tempo passa per tutti e anche il fisico di “The Doctor” non è più quello di un ragazzino, quindi è difficile attendersi da lui prove come quelle del 2003-2004, ma non ci si può esimere dal domandarsi cosa saprebbe fare Valentino con una moto competitiva.

E’ quello che si spera di scoprire la prossima stagione quando il pilota di Tavullia guiderà la Yamaha M1.

Sarà un’occasione importante per Rossi per dimostrare di non aver perso il proprio smalto. Avrà infatti la possibilità di correre con una moto competitiva che ha appena consentito a Jorge Lorenzo di laurearsi campione del mondo.

Valentino sarà la seconda guida della scuderia, fatto che gli consentirà di scrollarsi di dosso il peso delle responsabilità che al contrario in Ducati gravavano sulle sue spalle. L’accordo con la casa nipponica prevede che il Dottore corra per due anni nella MotoGp, per poi passare dal 2015 in Superbike con la YZF-R1.

Qui entra in gioco un vero e proprio progetto commerciale. La SBK è una categoria che funge in modo eccellente da traino per la vendita delle moto di serie. Il marchio di Iwata per una serie di motivi ha dovuto quest’anno rinunciarvi, fornendo di fatto un vantaggio alle altre nipponiche ed alla BMW. Per questo motivo per il 2015, sfruttando il nome eccellente di Valentino Rossi, Yamaha cercherà di fare il suo rientro in grande stile.

Tra l’altro Vale ha già aveuto modo di guidare la R1 due anni fa per riprendere confidenza con le due ruote dopo lo stop per la frattura ad una gamba. In quell’occasione Rossi spinse la moto fino al record della pista, fornendo anche alcuni suggerimenti per migliorarne il rendimento.
Evidentemente era scritto da qualche parte che “The Doctor” e la Yamaha dovessero incontrarsi.

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