Moto 2: Simone Corsi, intervista dopo la prestazione a Le Mans

Simone Corsi, buona gara a Le Mans (JiR Moto 2 - 2010)

Dopo la buona prestazione di Le Mans, Simone Corsi, pilota di Moto 2 per la JiR Racing, fa il punto della sua stagione con un’appendice alla nuova categoria, la Moto 2.
Il pilota italiano spiega inoltre come si sta preparando a quella gara particolare che si correrà al Mugello il 6 giugno, una gara in casa per un pilota ha sempre un gusto e un’adrenalina fuori dal comune.

Simone raccontaci le tue impressioni sul nuovo Campionato Mondiale Moto2.
Sin dalle prove invernali ho capito che questa categoria sarebbe stato alquanto agguerrita e che tutto si sarebbe azzerato rispetto ai valori precedenti (n.d.r. 125 e 250), non solo per quanto riguarda i piloti ma anche dal punto di vista tecnico, nessuno prima d’ora conosceva queste moto. Ho realizzato che poteva essere un’occasione cosi ho voluto approdare in Moto2.

Qatar, Jerez, Le Mans: un avvio in crescendo.
A conclusione dei test precampionato ho capito che dovevo modificare qualcosa di importante perché i riscontri cronometrici non erano soddisfacenti. Di comune accordo con il team è stato deciso di non focalizzare tutte le attenzioni sull’aspetto tecnico ma sullo stile di guida, ho cambiato il mio approccio alle gare, sul come svolgere le prove e ho beneficiato di preziosi consigli che mi hanno permesso un continuo miglioramento.

A Le Mans il podio e ora la terza posizione nel mondiale.
In questo momento quel che più conta è continuare il mio percorso, ho la consapevolezza che potremo far meglio ma devo arrivare a fare le cose per gradi e capirle.
Il quattro tempi mi piace e poi le prestazioni delle moto sono molto similari, siamo noi piloti a dover interpretare.
Io sono a scuola, sto imparando come preparare e gestire il week end di gara, Luca Montiron vuole applicare un metodo di lavoro ben preciso e vedo dei risultati tangibili in tutto quello che stiamo facendo, ho le condizioni ottimali, una squadra vera a 360°.

Categoria agguerrita questa Moto2.
Ogni turno è una battaglia contro il cronometro, siamo tutti racchiusi in pochi decimi, basti pensare che a Le Mans i primi trenta piloti erano in poco più di un secondo. È alquanto importante la partenza che può determinare il risultato finale, cosi come la scelta delle gomme che vanno gestite nell’arco della gara, in Francia ho visto molti piloti terminare la gara a bordo pista.

Pensi sia penalizzante per il vostro team avere solo due moto della stessa marca in pista?
Nelle tre gare si sono alternati vari costruttori, per noi la situazione è chiara sin dall’inizio, durante le gare non vedo differenze importanti, l’aver fatto il giro veloce all’ultimo passaggio mi fa pensare che il nostro pacchetto funzioni alquanto bene. Nel team ci limitiamo a condividere i dati, ognuno fa la propria strada e cosi sarebbe anche se vi fossero più team.

Gara di casa al Mugello il 6 Giugno.
I saliscendi del Mugello sono qualcosa di unico per un pilota, arrivarci in queste condizioni è ancor più motivante.
Non vedo l’ora di scendere in pista, ci sarà il pubblico che darà colore alle colline circostanti, sarà una gara impegnativa perché la pista è difficile e io voglio essere nel gruppo dei protagonisti.

Come ti prepari in vista dell’appuntamento?
Corsa a piedi per rilassarmi e un po’ di sana competizione con il kart, non amo troppo il motocross, troppo pericoloso in vista delle gare. Ah dimenticavo il lavoro: questa settimana sarò al Motodromo di Castelletto di Branduzzo per i corsi di guida, sono istruttore e devo cercare di arrotondare il mio stipendio visto che la Moto2 è il mio divertimento.

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