Quando si decide di inseguire una passione, difficilmente si tiene conto dei rischi a cui si può essere esposti, che sia nelle forze dell’ ordine o nel pugilato, ne tanto meno se si sceglie di fare il pilota!
Forse il più odiato dalle madri, tra tante passioni e altrettanti lavori possibili nella vita, certamente questo è uno dei più rischiosi.
Certamente affascinante il mondo del motomondiale, il gradino più alto del settore, la sensazione di essere arrivati ad una tappa importante nella vita.Il rombo del motore, la meccanica dove l’ ingegno umano si spreca, l’ ambiente ancora pulito, dove l’ antagonismo da sportivo è ancora considerato sano. Girare il mondo, assistere ad eventi e conoscere culture differenti, un luogo dove il razzismo è bandito, dove ti trovi a cena con meccanici, piloti, tecnici, ingegneri provenienti da tutto il mondo, di ogni razza e cultura sociale. Decisamente un settore affascinante, ma spesso quando si cerca di superare i limiti che la natura impone, bisogna avere la consapevolezza del rischio.
Consapevolezza, che però non riesce a cambiare gli eventi, come l’ indelebile mattina di due anni fa nel circuito di Sepang, dove Marco Simoncelli a soli 24 anni perse la vita. Immagini terribili di un corpo senza vita sul ciglio della pista e del dolore paralizzante della famiglia e della fidanzata nel box.
Increduli e senza parole, è di certo impossibile descrivere un tale dolore. Ieri dopo l’ ennesimo anniversario nella pista malese, Valentino Rossi a distanza di due anni, ha voluto ricordare Marco Simoncelli, amico e collega. Sperava nel podio, Rossi, dove in qualche modo avrebbe potuto ricordarlo con un traguardo, ma ha deciso comunque a fine gara, di portare alta una bandiera con il suo nome, giusto per non dimenticare.
Non dimenticano i genitori e la fidanzata, non dimentica Coriano (sua città natale), non dimentica l’ Italia, il mondo, non di certo i fans. A tal riguardo il 20 Ottobre è stata organizzata una manifestazione a Bari, con tanto di gadget, piloti e spettacoli.
Difficile con una perdita così grande, riuscire a non pensare anche solo per un istante, di mollare tutto, ognuno dei ventidue piloti ha avuto da riflettere, ma la passione, ancora una volta, nella sua irrefrenabile spinta, ha preso il sopravvento schiacciando la paura.
Nel frattempo Paolo Simoncelli ha istituito la fondazione O.n.l.u.s. dove si possono devolvere offerte, acquistare e partecipare a degli eventi, il tutto per aiutare i meno fortunati, esattamente come avrebbe voluto Marco Simoncelli.
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