Perché si chiama Tourist Trophy? Ecco il motivo del suo nome

Il Tourist Trophy è una delle competizioni più incredibili che ci siano al mondo, ed oggi vedremo il motivo per cui si chiama così.

Le gare motociclistiche sono, per loro stessa natura, molto pericolo, in misura ben maggiore rispetto a quelle riservate alle auto. Tuttavia, ogni tipologia di competizione non può essere paragonata a quella dove partecipano i veri cavalieri del rischio, vale a dire coloro che corrono nel Tourist Trophy, una leggendaria competizione che si corre ogni anno sull’Isola di Man.

Perché si chiama Tourist Trophy? Ecco il motivo del suo nome
Tourist Trophy (ANSA) – Motomondiale.it

Tutti, bene o male, hanno idea di che razza di gara si tratti, ma anche di quanto pericoloso sia prendervi parte. Ogni anno si verificano gravi incidenti e terribili morti, ma nonostante questo, tutti i ragazzi che gareggiano non alzano mai il piede dall’acceleratore, garantendo uno spettacolo mozzafiato. A questo punto, andiamo a vedere il perché del nome Tourist Trophy e da cosa deriva.

Tourist Trophy, ecco il motivo del suo nome

Il Tourist Trophy è dunque una gara mitica, folle ed unica nel suo genere, ed ora cercheremo di capire il motivo del suo nome. Il 28 maggio del 1907, la Auto-Cycle Union decide di organizzare una gara di moto sull’Isola di Man, aperta solamente a moto da turismo, che in inglese vengono definite Touring Motorcycles.

Tourist Trophy nome che storia
Tourist Trophy nome in mostra (ANSA) – Motomondiale.it

Dunque, l’etimologia si lega al nome stesso delle moto che potevano prendere parte a questa gara, ovvero modelli strettamente collegati con quelli disponibili per i clienti, in vendita in ogni concessionaria. Il nome originale di questa mitica corsa era Auto-Cycle Tourist Trophy, poi diventato unicamente Tourist Trophy, noto anche come TT.

Inizialmente, questa eroica gara prevedeva due categorie, il Junior TT ed il Senior TT, che erano riservate a moto da 350 cc di cilindrata e da 500 cc. Per chi non lo sapesse, il TT è stato una tappa fissa anche del Motomondiale sino al 1976, anno in cui si decide di estrometterla per via della sua grande pericolosità. Al giorno d’oggi resta dunque una tappa isolata, che vede al via persone che, forse, non hanno rispetto per la vita, e che sono disposte a sacrificarla sull’altare della gloria.

Una corsa che rientra nel mito

Il Tourist Trophy segue diverse tradizioni, la prima delle quali è legata alla data in cui si disputa. Ogni anno, il TT si corre durante la prima settimana di giugno, su un tracciato lungo 60,72 km, o 37,73 miglia come preferiscono gli inglesi. Il record di vittorie appartiene al mito di Joey Dunlop, che si è imposto per la bellezza di 26 volte, assistendo però anche ad un numero immane di tragedie e di scomparse nel corso del tempo.

Il Tourist Trophy è una corsa mitica che resiste nel tempo, ma che ha sollevato tanti dubbi sul fronte della sicurezza per via dei vari incidenti mortali avvenuti. Quello che lo rende unico è forse proprio il discorso legato alla sua pericolosità, ed in un mondo in cui si cerca di evitare ogni tipo di rischio, il TT, come la Dakar, resiste e non guarda in faccia nessuno.

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