F1, il record che è entrato nella storia: ecco la velocità più alta mai toccata

Le auto di F1 si distinguono per le folli prestazioni che riescono a raggiungere, ed oggi vi parleremo della top speed più alta di sempre.

Oggi vi parleremo di una curiosità legata al mondo della F1, che riguarda la velocità di punta più alta che sia mai stata toccata nella storia di questo sport. Il Circus vive oggi una fase molto delicata, con la Red Bull che domina da anni e gli avversari che sono costretti a guardare da lontano. Lo spettacolo non esiste più, e gli ascolti televisivi stanno crollando di gara in gara, portando a serie riflessioni sul dà farsi.

F1, il record che è entrato nella storia: ecco la velocità più alta mai toccata
F1 (ANSA) – Motomondiale.it

I tempi in cui la F1 emozionava e faceva restare i tifosi incollati di fronte alle televisioni sono purtroppo un ricordo lontano, ed ormai ci siamo quasi assuefatti ad assistere a gare scontate ancor prima dello scattare del semaforo verde. Nelle prossime righe però, ci riconcilieremo con l’eroismo dei nostri beniamini, che sono in grado di toccare velocità folli.

F1, ecco la velocità più alta della storia

Le monoposto di F1 non sono necessariamente le più veloci di tutto il mondo del motorsport sui rettilinei, dal momento che, tanto per fare un esempio, quelle che gareggiano nella Indycar possono toccare vette anche più elevate. Le vetture del Circus hanno però dei livelli di carico aerodinamico eccezionali, che le rendono imbattibili in curva, soprattutto in quelle veloci, e nelle fasi di staccata.

Valtteri Bottas record di velocità
Valtteri Bottas in azione (ANSA) – Motomondiale.it

Tuttavia, anche come top speed a volte vengono raggiunti dei risultati clamorosi, ed è questo il caso del Gran Premio d’Azerbaijan del 2016. Valtteri Bottas, a Baku, toccò il limite di 378 km/h superando la Red Bull di Max Verstappen sulla sua Williams, in un allungo lungo circa 2 km, che permise alla sua monoposto, spinta dalla power unit Mercedes, di scrivere un pezzo di storia che sarà molto complicato da battere.

Per ottenere questo record, Bottas sfruttò una lunghissima scia dell’olandese, aprendo il DRS e portandosi ad un limite che mai nessuno prima aveva raggiunto. Valtteri riuscì così a far meglio di Juan-Pablo Montoya, che nel 2004, a Monza, toccò i 372,6 km/h al volante della Williams-BMW, di certo non un’auto di seconda fascia. Al giorno d’oggi, livelli di questo tipo non verranno mai più raggiunte, per una questione strettamente legata ai regolamenti.

Le auto di F1 del triennio 2014-2016, i primi dell’era ibrida, avevano poco carico aerodinamico, cosa che le permetteva di essere dei missili sui rettilinei, salvo però perdere terreno nelle curve ed in fase di frenata. Inoltre, la Williams era la più veloce in assoluto sugli allunghi, grazie alla potentissima power unit Mercedes e ad una perfetta efficienza aerodinamica.

Le auto di oggi, su piste come quella di Monza, arrivano, con scia e DRS, alle soglie dei 360 km/h, ma è molto difficile che si spingano oltre. Questo perché, essendo ad effetto suolo, hanno tanto carico e fanno la differenza nelle curve veloci, non dando il meglio di loro sui rettilinei. Battere il primato di Bottas, da qui a pochi anni, sarà un’impresa quasi impossibile da raggiungere.

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